Gesù ci guarisce. Basta lasciare tutto e seguirlo, rinunciare a tutto ciò che Gli è opposto e che è incompatibile con la nostra fede. Basta perdonare e lasciar andare ogni risentimento.
Si potrebbe dire “faccio già tutte queste cose”, proprio come il giovane ricco. Ma tra noi e la vita nella potenza dello Spirito Santo, la vita che si riempie di testimonianze meravigliose dell’azione di Dio, di prodigi, segni e miracoli, come predetto negli Atti degli Apostoli, vi è un ostacolo: il nostro dare tutto a Dio o meno.
Non è difficile immaginarselo, a me basta guardare a me stesso. Una vita apparentemente in piena aderenza ai comandamenti di Dio, o almeno quella è sempre la mia intenzione, ma quando arriva una preoccupazione, una situazione imprevista, una difficoltà, la prima reazione non è assolutamente da figlio di Dio, non è assolutamente da persona riscattata dalla morte e risurrezione di Gesù.
Ancora oltre: basta guardare alla mia vita quotidiana di lavoro e studio. Seppur quando “ho tempo” cerco di pregare e leggere opere spirituali, quando sono nell’atto di compiere i miei doveri Dio spesso me lo dimentico. Penso si tratti di uno stato spirituale di continua comunione col divino nello Spirito Santo quello che dovremmo avere, così da essere costantemente pervasi da quella leggera letizia, a volte molto nascosta, di chi vive nel regno dei cieli già su questa terra, anche sul luogo di lavoro e nella monotonia (lo è davvero con Dio?) della quotidianità.
In questa Pasqua questo è ciò che voglio augurarci: una piena adesione a Dio, alle Sue promesse e ai suoi comandamenti, nella ardente e impaziente attesa della discesa dello Spirito Santo nuovamente, con ancor più forza, potenza e verità, nelle nostre vite.
Cristo è veramente risorto!
Alleluia!
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