Pietro, l’apostolo della continuità

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Ci risiamo. Ogni qual volta si verifica il passaggio da un pontificato ad un altro e si attraversa la fase delicata di un conclave, si assiste allo scontro tra due sguardi. Da una parte vediamo il potere dei media, che guarda alla Chiesa come ad un organizzazione politica in cui si realizzerebbero lotte di potere tra “partiti” e fazioni opposte. Interessante anche il profilo del futuro pontefice tracciato dai giornalisti, i quali sono, per così dire, a caccia di un papa che sia “al passo con i tempi”; che soddisfi le attese dell’agenda liberal; che sia un grande “benefattore” dell’umanità e che sia in una continuità assoluta con il suo immediato predecessore. Dall’altra parte vi è chi, da buon cattolico, alimenta e custodisce uno sguardo di fede, perché la Chiesa anzitutto è un organismo spirituale, è il Corpo Mistico di Cristo.

Ma passiamo in rassegna le attese dei media. Vorrebbero un papa “ al passo con i tempi”: certo! Il papa deve essere al passo con i tempi, ma quelli di Cristo! È Cristo il criterio per stabilire cosa nel nostro tempo è inganno o verità. Il papa non è un sovrano il cui volere e agire sono legge, egli è chiamato a vincolare ciascuno di noi al fondamento di tutti i tempi, il quale è sempre nostro Signore e non chi esercita un potestà vicaria. Dunque non abbiamo bisogno di un papa che accetta acriticamente tutte le istanze del tempo presente solo per compiacere la cultura e il pensiero dominante. Non abbiamo bisogno di un papa alla moda, che insegua il mondo.

Per quanto riguarda le attese di coloro che indefessamente da ormai 60 anni propongono le istanze dell’agenda liberal ovvero, sacerdozio femminile, abolizione del celibato, approvazione delle unioni omosessuali e via discorrendo…sono vittime di una grande illusione a tal punto da non fermarsi ai ripetuti no degli ultimi tre pontefici.

Non abbiamo bisogno di un papa liberal, abbiamo bisogno di un papa cattolico, che confermi nella fede la Chiesa di Cristo, di un papa che non è portatore di uno stile personale , di un suo pensiero, ma che abbia piuttosto assimilato la dottrina della fede della Chiesa, e che riempia l’umanità del profumo del Vangelo che non muta.

Per coloro che si aspettano un papa “benefattore”, beh…è troppo poco! Il papa non è chiamato a diffondere un bene generico, o a finanziare progetti dal sapore prettamente filantropico, oppure a incentivare la raccolta fondi “Theleton”. Sarebbe davvero troppo poco. Possiamo ricordare in questo contesto le meravigliose parole di Papa Francesco durante la sua prima omelia nella cappella Sistina dinanzi all’intero collegio dei cardinali: “Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ONG assistenziale, ma non la Chiesa, Sposa del Signore.[…] Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio”. Il Papa deve sollecitare tutti noi a professare la fede nell’unico Salvatore del mondo e della storia: Gesù Cristo! Il quale è l’unica Via! L’unica Verità! La vera Vita! Di un papa “ benefattore”, che si dedica solo alle opere sociali, non ne abbiamo bisogno!

Arriviamo all’ultima grande attesa dei media: vorrebbero un papa in perfetta continuità con il predecessore. Dobbiamo essere molto chiari su questo punto che è molto delicato e al tempo stesso decisivo: certamente il prossimo papa sarà il successore di papa Francesco, in questo senso vi è una continuità sincronica cioè con il tempo che si dà oggi, ma il papa è anzitutto successore di Pietro. Dunque gli viene chiesta una continuità diacronica con tutto il tempo della Chiesa Cattolica, dalle origini apostoliche, fino ad oggi. Una continuità, che non ha paura della Chiesa di ieri, perché si tratta dell’unico soggetto ecclesiale nel quale un papa si inserisce. Non abbiamo bisogno di un papa che sia la copia del predecessore! Non abbiamo bisogno di una continuità solo con la storia recente della Chiesa, ma di una continuità che “abbracci”, per così dire, tutta la sua storia con la sua ricchezza di fede e santità.

Il papa è il successore di Pietro! Pietro è la roccia, l’apostolo del fondamento, dell’immediata continuità con il Cristo in virtù della quale, egli è « perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità sia dei Vescovi sia della moltitudine dei fedeli ». Di questo abbiamo bisogno, della grande continuità apostolica, di un Pietro che quasi sparisca, e faccia brillare nelle sue parole e nei suo gesti la persona del Cristo.

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